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Lavoro, la città s'interroga sul futuro dei suoi giovani.

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alt - Di Donato Liotto. Pubblicato anche sulla Gazzetta di Caserta il 27 luglio 2013 - Si è parlato di “eccellenze” nel precedente articolo scritto dal sottoscritto, vogliamo continuare ma, stavolta le “eccellenze” di cui vogliamo parlarvi, non sono Istituzioni o personaggi illustri. Questa volta parliamo dei giovani. Le “cosiddette eccellenze” per diventare tali, devono con il tempo crescere, formarsi, imparare, e farsi conoscere o apprezzare nei campi specifici in qui esse operano. I giovani, i “nostri” giovani, nel loro percorso di vita, seguono la stessa scia, e con tante difficoltà affrontano ostacoli talvolta insormontabili. Loro sono tenaci e non si arrendono. Noi che rappresentiamo la categoria degli “adulti o “anziani” dovremmo sostenerli, aiutarli, e farli crescere dando loro le sicurezze che, ovviamente mancano, e questo data la loro inesperienza e giovane età. Dovrebbe essere così ma,nella realtà non sempre ci si adopera per il prossimo. Ciascuno pensa al “suo giovane” ed è giustissimo! Un figlio, un nipote da “sistemare” diviene prioritario e questo, fin quando non si ottiene un risultato si è disposti a “tutto” o quasi e si affrontano tante “battaglie”. Seppur in presenza di giovani che, palesemente sono privi di qualità professionali e con curriculum poco “attinenti” ebbene costoro, stanno tranquilli, “nun ze ne fottene proprio!” Ci pensano i genitori “altolocati” a “sistemarli”. Raccomandazioni o con “agganci” con “amici” che conoscono “questo e quello” tutto “fa brodo”. La domanda che molti si pongono e, a cui onestamente anche noi non riusciamo a dare una risposta è la seguente: Ma se uno è bravo/a ma davvero bravo/a e mostra indubbie qualità, viene valutato per i suoi meriti , oppure si deve anch’egli cercare un “santo” in paradiso e questo perché, non alt facente parte di famiglie “cosiddette importanti?” Allora i giovani che seguono e ne citiamo alcuni hanno qualche speranza? : Gennaro ama il calcio, è bravo davvero. Ma nessuno lo vuole. Lina è un’ottima architetto da poco laureata. Lavora in uno studio a trecentoeuro al mese. Giovanni appena laureato. Aiuta il padre nel negozio di scarpe. Dimenticavamo di dirvi che, Giovanni si è laureato con 110 e lode in economia. Assunta fa la segretaria in uno studio medico, laurea in sociologia. Francesca invece si “arrangia” in un call center a trecentoeuro al mese. Laureata in scienze politiche. Potremmo continuare all’infinito ma, lo spazio che ci è concesso è poco. Ogni giovane a qualsiasi “ceto sociale” egli appartenga, appena laureato o diplomato e questo va detto: con non pochi sacrifici economici da parte delle famiglie, partecipano a concorsi, frequentano corsi di aggiornamento, svolgono tirocini presso aziende o studi privati e, nella maggior parte dei casi senza essere remunerati. Aiutiamo, sosteniamo questi giovani, facciamo in modo che possano un giorno divenire loro le vere “eccellenze del futuro.” Anche se non sono nostri figli, o parenti stretti. Se davanti a voi, dovesse capitarvi uno di questi “talenti” aiutatelo. Ne varrà comunque e sempre la pena . Chissà, magari un giorno non lontano sareste fieri nell’affermare –“Sai, sono stato io a farlo diventare famoso aiutandolo. Era un giovane con tante insicurezze, guardalo ora? Sono fiero di lui!”


 




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